Siria, scoperta una fossa comune alle porte di Raqqa, quella che per anni è stata la capitale dell’Isis. Trovati almeno seicento corpi senza vita.
Sconcerto in Siria, dove è stata trovata una fossa comune con almeno seicento corpi all’interno. Stando alle prime ipotesi si tratterebbe di vittime del Califfato nero dell’Isis. Per anni infatti Raqqa è stata la roccaforte e la capitale dei fondamentalisti islamici estremi che per anni hanno gettato il Medio Oriente e l’occidente nel terrore e nello sconforto.
Siria, scoperta una fosse comune alle porte di Raqqa: almeno seicento persone all’interno
La fossa comune è stata scoperta a Raqqa, nella parte settentrionale della Siria. All’interno del cimitero a cielo aperto sono stati trovati almeno seicento corpi, una scoperta sconcertante per l’opinione pubblica e per gli osservatori occidentali.
Stando alle ipotesi si tratterebbe di una traccia della violenza dell’Isis, il Califfato nero che ha gettato nel terrore il Medio Oriente ma anche il mondo occidentale.
La fossa comune sarebbe un segnale della violenza omicida dell’Isis. Per anni Raqqa è stata la capitale del Califfato nero
Fino al 2017, infatti, Raqqa è stata la capitale dell’Isis e si pensa che le seicento persone all’interno della fossa comune possano essere le vittime del regime, persone eliminate forse perché oppositori politici, forse per il loro comportamento non conforme al Corano, il testo sacro che per i fondamentalisti islamici rappresenta anche il regolamento della vita civile.
Negli anni dell’apice del Califfato nero, i media locali hanno pubblicato decine e decine di video che mostravano le pubbliche esecuzioni fatte dai militanti dell’Isis